Bigger than Life

Non me la sarei mai aspettata una roba del genere. Dopo quattro concerti – il primo a Firenze nel 2003, poi a Bologna, Caserta e Roma nel 2009 – Bruce Springsteen mi ha letteralmente lasciato senza fiato dopo quasi quattro ore di musica rock’n’roll, soul, blues, folk in uno Stadio San Siro di Milano stregato dalla forza ineguagliabile della E Street Band. Insieme a mio fratello Marco e ai cari amici Stefano e Paolo, abbiamo assistito a una scaletta di canzoni impressionante: quasi non credevo alle mie orecchie mentre il Boss del New Jersey ci regalava 33 pezzi dei suoi album migliori, dal primo all’ultimo. E invece era tutto vero, tutto davanti a noi e a pochi metri dal nostro Dio in terra, asserragliati nel pit vicino al palco dopo un’attesa per entrarci (tra l’altro anche senza braccialetto) di quasi 12 ore. Come a dire: per il Boss questo ed altro.

Continua a leggere

Vita da Italians

Fra poche ore mi accingerò a tornare in Italia per la prima volta dopo l’inizio di questa mia nuova avventura in salsa tedesca a Dusseldorf in Germania. Sarà un ritorno strano, tanto inaspettato quanto desiderato. Non tornerò nella mia hometown Salerno bensì nella città che negli ultimi due anni di vita italiana mi ha ospitato nel bene e nel male: Milano.

Forse sarà la prima volta che ci tornerò con il sorriso sulle labbra, e per questo devo ringraziare il Boss Bruce Springsteen che giovedì prossimo si esibirà in concerto allo Stadio San Siro insieme alla sua mitica The E Street Band. Non vedo l’ora di rivederlo dal vivo insieme a mio fratello Marco e ai cari amici Stefano e Paolo. L’emozione è forte, la carica tanta e non c’è fatica che tenga che mi impedirà di prendere un aereo subito dopo una giornata di lavoro per raggiungere a tarda sera la mia amata, odiata Milano.
Arrivederci Dusseldorf: ma solo per poco, soltanto per poco.

P.S. Ho intitolato questo post Vita da Italians perché qualche giorno fa ho avuto il grande piacere di veder pubblicata sul forum Italians del Corriere della Sera una mia lettera scritta a Beppe Severgnini poco prima di partire per la Germania. Eccola:

Ciao Beppe, e un saluto a tutti gli Italians in giro per il mondo. Gli ultimi mesi sono stati duri per me alla ricerca forsennata di un impiego decentemente retribuito. Ho 27 anni, un tesserino da giornalista professionista in tasca, e il desiderio di lavorare per non pesare più sulle spalle dei miei genitori. Leggo, viaggio, scrivo per diverse testate. Tante le esperienze di stage (ovviamente non retribuite) svolte tra Roma e Milano. Da qualche mese, però, ho detto basta a tutte le offerte di tirocinio gratuite. Dopo diversi colloqui che all’inizio mi avevano fatto ben sperare di trovare qualcosa qui in Italia ma poi naufragati in un nulla di fatto, ho cominciato a inviare il mio curriculum anche all’estero. Alla fine il destino ha voluto che cominciassi una nuova esperienza in Germania. Non penso che l’Italia mi mancherà, soprattutto durante i primi mesi. Di certo partirò con la convinzione di lasciare un Paese ricco di potenzialità, ma pieno di mascalzoni che lo impoveriscono giorno dopo giorno tra ruberie e scandali di ogni genere. Un saluto a tutti gli Italians di Dusseldorf, e a chi vorrà contattarmi per darmi una mano nell’ambientarmi in quella che Napoleone definì nel 1811 la piccola Parigi. A presto Germania, addio Italia.

Grazie mille Beppe, e grazie a tutti gli Italians in giro per il mondo che mi hanno scritto, mi hanno letto e, spero, mi leggeranno ancora sulle pagine di questo blog da Italiano a Dusseldorf. In bocca al lupo amiche e amici, sempre e comunque con la nostra cara Italia nel cuore!

Primo barbiere tedesco

Non parlava una parola di inglese, ho chiesto a un’amica di Dusseldorf di scrivermi un messaggio in tedesco per farlo leggere al barbiere che alla fine ha capito come volevo farmi tagliare i capelli, devo dire anche grazie all’aiuto di un altro cliente che qualche parolina in inglese la sapeva. Risultato: la mia testa è sana e salva!

Independence Day

Aggiornamento veloce della mia nuova vita qui a Dusseldorf, in Germania. Ieri ho ricevuto il primo stipendio e devo dire di esserne molto orgoglioso: lavorare, infatti, vuol dire anche essere retribuiti e non solo fare volontariato attraverso stage che spesso non portano a nulla, come troppe volte mi è capitato di fare in Italia, tra Roma e Milano, per adempiere ai miei impegni universitari. Peccato aver ricevuto la prima busta paga lontano dal mio Paese, in un altro dove tutto sembra essere perfetto (ma la perfezione alla fine non esiste), e dove tutto mi appare almeno per ora come un progetto pianificato dal destino appositamente per me.

Continua a leggere

Feels like Home

Prima corsetta nel parco vicino casa. Davvero un bel parco, abbastanza grande, un polmone verde in mezzo alla città che a Salerno posso anche sognarmi. Andare a fare un po’ di jogging mi fa sentire a casa, e se mentre corro mi capita di ascoltare della buona musica l’Italia non sembra così lontana. Ieri ho deciso di caricare sul mio lettore mp3 alcune canzoni dall’album Tracks di Bruce Springsteen. Ascolto il pezzo Frankie e quasi mi viene la pelle d’oca: piano, sax, armonica, tastiere, c’è tutto il Boss che amo in questa track!

Continua a leggere

In un altro Paese…

In un altro Paese Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sarebbero ancora vivi. In un altro Paese Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non sarebbero mai stati lasciati soli a combattere contro la mafia. In un altro Paese oggi 23 maggio 2012, esattamente 20 anni dopo la strage di Capaci, non avremmo dovuto commemorare il sacrificio di un magistrato fatto saltare in aria con il tritolo per aver svolto fino in fondo il proprio dovere di uomo.
In un altro Paese…

L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura, non farsi condizionare dalla stessa.
(Giovanni Falcone)

Alive and Well

Se qualcuno mi chiedesse “Paolo, cos’è che ti manca di più dell’Italia?“, non avrei alcun dubbio: la mia meravigliosa chitarra acustica Martin D-35 nuova di zecca, acquistata appena una settimana prima di partire per la Germania, suonata per troppo poco tempo per non sentirne ora la mancanza. Sarà per questo motivo che non ho resistito più di una ventina di giorni e così ho deciso di comprare, qui a Dusseldorf, il mio nuovo giocattolino musicale in perfetto stile Johnny Cash: un simpatico ukulele tutto nero che nei prossimi mesi mi terrà compagnia quando mi sentirò solo e penserò alla mia cara Martin acustica molto lontana, incredibilmente vicina.

E’ il destino, bellezza!

Settimana tosta, apparentemente infinita, stancante, corta perché c’è stato un giorno di vacanza in mezzo, piena di sorprese e nuove conoscenze, lunga da raccontare, facile da ricordare. Iniziamo dal principio. Lunedì scorso ho parlato a tu per tu con uno dei tre boss di trivago, Rolf Schrömgens. Per me è stato un piacere scambiare quattro chiacchiere con lui, se solo penso che in passato non ho quasi mai avuto l’opportunità di conoscere di persona i direttori per i quali ho lavorato. E’ stato un incontro voluto dallo stesso Rolf, che abitualmente quando arriva qualcuno di nuovo in azienda vuole conoscerlo di persona e farsene un’idea migliore. Ma anche io ho avuto così la possibilità di conoscerlo, per farmi spiegare meglio cosa c’è alla base di trivago, qual è la forza che spinge tanti giovani a spostarsi qui a Dusseldorf per lavorare più o meno lontani dalla propria patria. La vera forza è la voglia di ognuno di imparare senza paura di sbagliare, perché dove c’è l’errore c’è sempre un margine di miglioramento, di crescita, di superamento delle proprie paure. D’altra parte questo dovrà essere il principale obiettivo nei prossimi mesi in Germania: migliorarmi, crescere e soprattutto sconfiggere le mie paure.

Continua a leggere

Lo strano caso del pacco fantasma

Giornata piena, ma nonostante tutto urge un breve ma intenso ragguaglio degli ultimi giorni da Italiano a Dusseldorf. Il weekend è passato a tratti veloce, a tratti lentamente: da ricordare senza dubbio il bel party in stile anni 90 organizzato da alcune amiche del team Italia di trivago, dove solo uno stoico collega finlandese ha avuto l’ardore di vestirsi a tema come il principe di Bel Air. Gran bella festa, gente come sempre da mezzo mondo, comincio ad amalgarmi al gruppo di lavoro e di svago dell’azienda. La domenica è trascorsa più o meno tranquilla: da menzionare il primo meeting couchsurfing al quale ho partecipato insieme a un gruppo di ragazzi e ragazze in trasferta per gustare delle anonime cupcake in salsa tedesca. Di certo sfrutterò altre occasioni per conoscere nuova gente, ma questa prima uscita si è rivelata alla fine un po’ noiosa per le troppe persone presenti e l’impossibilità di conoscere meglio ognuna di loro.

Continua a leggere

Breakfast at trivago

Prima colazione aziendale, e devo dire di esserne rimasto piacevolmente sorpreso. Una volta al mese, infatti, si organizza una colazione/brunch collettiva con quasi tutti i dipendenti, e si approfitta di questa occasione per presentare i nuovi arrivati in casa trivago. E’ toccato anche a me presentarmi, in piedi e ad alta voce, di fronte ai miei colleghi di lavoro: e meno male che non sono stato il primo. Alla fine, però, devo ammettere di essermi divertito nel raccontare per qualche minuto, a tutti questi ragazzi e ragazze provenienti da mezzo mondo, la mia breve storia e il mio entusiasmo nel far parte di un  team così eterogeneo, giovane e appassionato.

A seguire c’è stato il discorso di Rolf Schrömgens, uno dei tre fondatori di trivago insieme a Malte Siewert e a Peter Vinnemeier. Rolf ci ha parlato di un’azienda in crescita, ancora alla ricerca di se stessa e proprio per questo proiettata verso un futuro fatto di idee, tentativi, errori e scommesse che finora hanno dato degli ottimi risultati. Ho apprezzato l’umiltà di Rolf, la sua simpatia, lo slancio che sta cercando di trasmettere a ognuno di noi per spingerci a costruire, giorno dopo giorno, qualcosa di nuovo che partendo dal web possa mettere sempre più radici nella realtà in carne ed ossa. Sarà un onore per me far parte di un progetto così ambizioso e internazionale, e ce la metterò tutta per farne parte con dignità e creatività, retaggio del mio sud Italia abbandonato per un sogno di vita in terra tedesca. Che l’avventura a Dusseldorf continui…